L’Egitto in rivolta, il liveblogging di venerdì
Proteste e scontri, coprifuoco in tutto il paese, in fiamme la sede del partito di Mubarak, tentato l'assalto alla TV di stato
01:23 – Ormai a notte inoltrata Reuters segnala centinaia di persone di nuovo dirette verso la piazza Tahrir.
01:09 – Tutti i corrispondenti riportano la generale insoddisfazione dei manifestanti rispetto alle “concessioni” di Mubarak.
00:55 – La giornata vista da Makkox.
00:35 – Dice di aver parlato con Mubarak e di avergli chiesto riforme, dialogo e la costruzione di un percorso di cambiamento politico.
00:34 – “Ci devono essere riforme”.
00:33 – “Voglio essere molto chiaro nel chiedere alle autorità egiziane di interrompere ogni repressione violenta delle manifestazioni”, e chiede anche di riattivare l’uso di internet.
00:31 – Un minuto e Obama parla, dicono: la diretta video qui.
00:27 – Pare che Mubarak e Obama siano stati mezz’ora al telefono
00:25 – Al Jazeera riferisce di 11 morti a Suez
00:21 – Obama dovrebbe parlare sull’Egitto a breve.
00:20 – Nei commenti di Disco, in coda a questa pagina, gli aggiornamenti successivi (e complimenti).
21:12 – È cominciata la conferenza stampa della Casa Bianca, intanto. Il governo egiziano deve dare una risposta alle proteste “immediatamente” e “la violenza non è una risposta”.
21:08 – Al Jazeera dice che la guardia presidenziale di Mubarak si starebbe muovendo verso la sede della TV nazionale.
21:01 – Il corrispondente della CNN segnala una maggiore calma, e l’impressione che molti dei militari abbiano lasciato le strade.
20:57 – I manifestanti hanno attaccato alcuni centri di detenzione liberando i prigionieri, e la sede della TV.
20:53 – L’Atlantic ha messo online un volantino distribuito al Cairo che dà suggerimenti su come e dove organizzare le proteste.
20:44 – Gli articoli del Post su El Baradei.
20:40– Al Jazeera conferma che El Baradei si trova tuttora agli arresti domiciliari.
20:24 – Una foto spettacolare circolata oggi.
19:46 – Le linee aeree egiziane hanno sospeso per 12 ore i voli dal Cairo. Molti altri voli sono cancellati.
19:17 – Alcuni leader religiosi, spiega Al Qassemi, hanno dato il loro sostegno ai manifestanti e invitato Mubarak a indire le elezioni anticipate e a lavorare per le riforme.
19:08 – A Suez l’esercito cerca di convincere i manifestanti a disperdersi e la situazione sembra essere meno tesa.
18:57 – Il coprifuoco è iniziato un paio di ore fa ed è stato da poco esteso a tutto il paese, ma le proteste continuano in molte città.
18:54 – Ad Alessandria la situazione sembra essere più calma rispetto al Cairo. I soldati, spiegano quelli di Human Rights Watch, parlano con i manifestanti e non reprimono le proteste. Ci sono notizie di sedi della polizia incendiate e prese d’assalto.
18:50 – Sembra che il Museo Egizio del Cairo sia completamente sguarnito in questi momenti.
18:45 – Ci sono voci non confermate di scontri tra la polizia e l’esercito al Cairo.
18:43 – Il governo ha esteso il coprifuoco a tutto il paese.
18:38 – Al Jazeera sta mostrando un efficace confronto tra le immagini trasmesse dalle sue telecamere e le immagini della TV di stato che raccontano una quiete irreale, e inesistente, al Cairo.
18:35 – Una collaboratrice di El Baradei dice che ci sono almeno 80mila persone che protestano a Port Said, città del nordest dell’Egitto. Ha anche parlato di una vittima di 14 anni, ma senza dare altri dettagli.
18:33 – Per ragioni di sicurezza, Kuwait Airlines ha sospeso i voli verso l’Egitto, dice Al Arabiya.
18:31 – «Marceremo mano nella mano» dicono i manifestanti all’esercito cercando la collaborazione dei soldati per rovesciare il governo.
18:28 – I manifestanti al Cairo stanno muovendo verso la sede della TV di stato per occuparla.
18:26 – Brian Whittaker si occupa di questioni mediorientali per il Guardian e interpreta così le parole di Hillary Clinton: «Mira a un abbandono concordato da parte di Mubarak, che possa portare a una maggiore libertà. Penso che gli Stati Uniti mirino a una soluzione che protegga i loro principali interessi: il trattato di pace con Israele, il canale di Suez e la cooperazione contro il terrorismo islamico»
18:21 – Al Cairo alcuni manifestanti hanno provato ad assaltare la sede del ministero degli esteri.
18:17 – Al Jazeera conferma la presenza dei blindati dell’esercito anche nella città di Suez.
18:14 – Anche ad Alessandria è stata segnalata la presenza di alcuni mezzi blindati dell’esercito, salutati dai manifestanti festosamente. Si sentono esplosioni in città, principalmente da arma da fuoco.
18:12 – Diversi agenti di polizia hanno abbandonato l’area di piazza Tahrir, una delle piazze più grandi del Cairo. I manifestanti hanno iniziato a riempire la piazza e ci sono poche forze dell’ordine in giro, spiega un inviato di Associated Press.
18:10 – Clinton: «Vogliamo collaborare con gli egiziani e il loro governo per realizzare una società democratica che rispetti i diritti umani».
18:08 – Hillary Clinton, Segretario di Stato USA: «Siamo preoccupati per l’uso della violenza da parte della polizia contro i manifestanti. Chi protesta deve però rinunciare alla violenza. Sosteniamo i diritti del popolo egiziano, compreso il loro diritto a manifestare. Chiediamo alle autorità egiziane di consentire le proteste e di ripristinare quanto prima le comunicazioni.»
18:07 – Reuters propone, in inglese, una valida cronologia sulla vicenda politica di Mubarak in Egitto negli ultimi 30 anni.
18:04 – Al Jazeera dice che le fiamme al Cairo rischiano di colpire anche il Museo Egizio. Non si vedono mezzi di soccorso e dei pompieri per strada quindi gli incendi potrebbero propagarsi rapidamente.
18:02 – Il ruolo dell’esercito non è ancora del tutto chiaro. I mezzi blindati sono stati accolti festosamente dai manifestanti poco prima dell’inizio del coprifuoco nella speranza che i militari si unissero alla protesta. Mubarak ha però chiesto all’esercito di occuparsi del coprifuoco, ma la cosa non sta funzionando.
18:01 – Al Cairo, la polizia conferma di aver aperto il fuoco contro i manifestanti al Cairo dopo il loro tentativo di salire su alcuni mezzi blindati. Non è dato sapere se fossero colpi di avvertimento o se siano stati esplosi colpi in direzione di chi protesta.
17:58 – I manifestanti si sono nuovamente fermati per qualche minuto per osservare l’ultimo momento di preghiera della giornata. Per alcuni istanti urla ed esplosioni si sono arrestate in un clima di calma irreale. Poi le proteste sono riprese.
17:53 – L’emittente all news Al Arabiya riferisce di nuovi scontri e incendi nei pressi del palazzo del parlamento al Cairo.
17:51 – Sultan Al Qassemi, columnist del quotidiano The National, spiega che mentre nel paese infuriano le proteste la TV di stato trasmette alcune immagini di totale calma per le strade del Cairo. Per loro non sta accadendo nulla.
17:49 – Su Al Jazeera dicono che difficilmente Mubarak abbandonerà il potere, ma la sua storia politica sembra essere arrivata alle battute finali ugualmente. Nel paese le proteste continuano e il coprifuoco non viene rispettato.
17:48 – Le forti esplosioni che si sentono in centro città al Cairo sono probabilmente dovute ad alcune bombole di gas collocate vicino a una stazione di polizia che è stata incendiata dai manifestanti.
17:46 – Reuters dice che a Suez alcuni manifestanti hanno cercato di impadronirsi di alcuni mezzi blindati, ma il tempestivo intervento dell’esercito ha fatto fallire il tentativo.
17:43 – Il portavoce del presidente statunitense Barack Obama, Robert Gibbs, si è detto preoccupato per gli episodi di violenza in Egitto e ha invitato le autorità del paese a ripristinare Internet e gli SMS, bloccati da ieri notte.
17:37 – Peter Beaumont, inviato del Guardian dal Cairo, conferma la presenza dell’esercito per le strade, ma dice che non è ancora chiaro se stia agendo di sostegno alla polizia o se sia con i manifestanti. (audio)
17:35 – Al Cairo il sole è ormai tramontato, ma le proteste continuano nonostante il coprifuoco. Le immagini di Al Jazeera mostrano i manifestanti in marcia per le strade e ci sono testimonianze di nuovi scontri con le forze dell’ordine.
17:33 – Mubarak avrebbe dovuto fare un discorso alla nazione attraverso la TV di stato. Il comunicato era stato annunciato come imminente, ma non si hanno più notizie in merito. L’ipotesi è che i recenti sviluppi, compreso l’incendio della sede del partito di Mubarak al Cairo, stiano ritardando la messa in onda del videomessaggio.
17:29 – Al Cairo ci sono diversi incendi e si sentono molte esplosioni da arma da fuoco.
17:25 – Numerosi testimoni confermano che anche al Cairo iniziano a circolare numerosi mezzi blindati dell’esercito.
17:23 – La TV di stato motiva così la scelta del governo di imporre il coprifuoco: «Il coprifuoco è stato imposto perché le proprietà private, gli alberghi e le banche sono stati attaccati dai teppisti».
17:21 – La sede del Partito Nazionale Democratico al Cairo, il partito di Mubarak, sta andando a fuoco.
17:14 – In alcune aree di Suez sono comparsi diversi carri armati dell’esercito, che cerca di far rispettare il coprifuoco insieme alle forze di polizia. Ci sono notizie di alcune stazioni di polizia prese d’assalto dai manifestanti sempre in città.
17:09 – Al Cairo, nei pressi del ponte 6 Ottobre, alcuni manifestanti hanno dato fuoco a un veicolo della polizia e cercano ora di ribaltarlo per farlo cadere nel Nilo.
17:02 – Hosni Mubarak, il presidente egiziano, farà un discorso sulla TV di stato entro pochi minuti.
17:01 – Le immagini in diretta di Al Jazeera dal Cairo dimostrano chiaramente come i manifestanti non abbiano intenzione di rispettare il coprifuoco.
17:00 – In Egitto sono le 18 ed è ufficialmente iniziato il coprifuoco.
16:53 – Tra sette minuti inizia il coprifuoco. La TV di stato egiziana dice che Mubarak avrebbe ordinato all’esercito di partecipare al mantenimento della sicurezza insieme alla polizia. L’esercito dovrebbe farsi carico di vigilare sul mantenimento del coprifuoco nelle città del Cairo, Suez e Alessandria, dove si stanno verificando le principali proteste.
16:51 – Le manifestazioni si sono arrestate per alcuni minuto per il momento della preghiera del venerdì. La polizia ha rispettato il momento e per diversi minuti non si sono registrati scontri al Cairo. Finito il momento di raccoglimento, le manifestazioni sono riprese e si registrano molti scontri nella capitale con le forze dell’ordine.
16:49 – «La polizia sta raggiungendo il nostro ufficio» spiega in diretta un giornalista di Al-Jazeera dal Cairo.
16:43 – Al-Jazeera sta seguendo con una lunga diretta la rivolta in Egitto e in questi minuti si deve confrontare con alcuni agenti che hanno fatto irruzione nella sede dell’emittente al Cairo e hanno richiesto di fermare la trasmissione delle immagini delle proteste. Al-Jazeera conferma che continuerà a trasmettere fino a quando ci saranno le condizioni di sicurezza per il suo staff.
16:41 – Le autorità egiziane hanno imposto il coprifuoco dalle 18 di questo pomeriggio alle 7 di domani mattina per le città del Cairo, Suez e Alessandria.
16:34 – I manifestanti chiedono all’esercito di unirsi alla protesta, contrastando insieme le forze di polizia che rispondono agli ordini del governo.
Aggiornamento delle 15:40
Le autorità egiziane hanno confermato che il premio Nobel per la pace Mohamed El Baradei, da tempo critico nei confronti di Hosni Mubarak, è agli arresti domiciliari. Negli scontri con le forze dell’ordine a Suez si parla di un morto. Secondo alcune fonti consultate da Reuters, si tratta di Hamada Labib, un trentenne che lavorava come autista. La polizia ha abbandonato l’area del porto, lasciando spazio ai manifestanti che hanno occupato diverse piazze in città.
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In Egitto decine di migliaia di persone sono tornate in piazza per protestare contro il governo e richiedere le dimissioni di Hosni Mubarak. Al Cairo la polizia ha cercato di disperdere la folla lanciando lacrimogeni, ma la marcia dei manifestanti prosegue verso i palazzi governativi. Reuters riferisce che le forze dell’ordine hanno anche sparato proiettili di gomma e hanno utilizzato gli idranti per allontanare alcuni manifestanti che si erano raccolti nei pressi di una delle abitazioni di Mubarak. La marcia di protesta è accompagnata da slogan che inneggiano alla democrazia e che richiedono la fine del governo.
Altre migliaia di manifestanti hanno bloccato le principali strade delle città di Suez e di Alessandria e ci sono stati scontri con le forze dell’ordine. Le autorità hanno dato la loro disponibilità per ascoltare le richieste di chi protesta, ma al tempo stesso hanno confermato di voler reprimere la rivolta e di mantenere l’ordine.
Le notizie su quanto stia accadendo nelle principali città egiziane sono molto incerte anche a causa del blocco delle comunicazioni imposto dal governo. L’operatore telefonico Vodafone Egypt ha confermato di aver ricevuto da ambienti governativi la richiesta di bloccare la propria rete. Oltre a non poter mandare SMS e usare i loro cellulari, gli egiziani in queste ore hanno difficoltà ad accedere alla Rete a causa del blocco imposto dal governo, che ha di fatto isolato il paese.
Al-Jazeera ha dato notizia dell’arresto di El Baradei, il premio Nobel per la pace che da tempo si batte contro Mubarak e che negli ultimi giorni aveva dato la propria disponibilità per contribuire a una transizione democratica. El Baradei si trova al Cairo e secondo altre fonti non sarebbe stato arrestato, ma semplicemente bloccato dalla polizia in un quartiere della città.
La comunità internazionale osserva con preoccupazione gli sviluppi della rivolta in Egitto. Il segretario generale dell’ONU, Ban Ki-Moon, ha invitato alla calma e chiesto alle autorità di non alimentare la violenza con una dura repressione delle manifestazioni.