Il seggio elettorale di Adro
Un dirigente del PD lombardo pone un'altra questione, a proposito dei simboli leghisti nella scuola
Gianantonio Girelli ex sindaco di un comune del bresciano e membro dell’Esecutivo Regionale del PD lombardo, ha scritto una lettera al Presidente della Repubblica sulla questione del complesso Gianfranco Miglio di Adro, quello cosparso di simboli della Lega, in cui segnala un problema collaterale, non bastassero quelli sollevati finora.
Tralascio le proteste sacrosante di coloro che lamentano lo sfregio al rispetto per chi non la pensa come il Sindaco, mi associo a chi si sente offeso per l’ennesima provocazione alle istituzioni repubblicane, indirizzata al luogo che deve essere in grado più di tutti di garantire formazione e coscienza civica vera e imparziale, non condizionata da ideologie di parte, nella sua delicata fase nascente.
Però mi chiedo solo se un domani questa stessa scuola, con le sue aule griffate con il simbolo politico di un movimento ovunque, dall’ingresso alle lavagne, possa essere utilizzata, come spesso succede, anche come sede elettorale per votazioni, politiche o amministrative. Perché ritengo che invece si possa e debba ravvisare, proprio per queste marchiature, un’ evidente inopportunità e quindi non utilizzabile per queste altre esigenze. Perché è chiaro che lo sponsor non è una qualsiasi azienda privata, e mi chiedo quali effettivi vantaggi ne derivino, dopo questa bella pensata, all’intera comunità di Adro dotata di una scuola privatizzata e dimezzata per quanto concerne le sue articolate funzioni di luogo pubblico.