È un Le Monde difficile
Il quotidiano rischia il fallimento e cerca nuovi compratori per sopravvivere
Le Monde è in vendita e rischia la sopravvivenza. Il giornale francese è in affanno e guarda a quattro possibili compratori per rilanciare le proprie sorti. Trovare il giusto acquirente non sarà semplice: in gioco ci sono il giornale, il suo sito web, la rivista di televisione Télérama, il settimanale Courrier International (un po’ l’Internazionale francese, ma è nato tre anni prima del nostro Internazionale) e il controllo stesso della testata fino a ora in mano ai giornalisti attraverso un organigramma molto complesso. Tutti gli acquirenti vogliono rompere l’attuale meccanismo, ottenendo così un maggior potere editoriale, racconta il Times.
I giornalisti di Le Monde hanno lottato per anni per mantenere il loro status, ma ormai sembrano essere rassegnati alla trasformazione del loro giornale. «L’alternativa sarebbe andare in tribunale e sarebbe sicuramente peggio», dice Gilles Van Kote, membro della Associazione dei giornalisti di Le Monde, che insieme ad altre associazioni di impiegati detiene una quota pari al 52% della holding che controlla il gruppo.
Secondo Van Kote, un’acquisizione è ormai inevitabile e basta guardare qualche numero per capirlo. Il giornale lo scorso anno ha perso quasi 25 milioni di euro, facendo registrare il decimo bilancio in rosso aggravato dalla crisi economica e finanziaria. Il gruppo che controlla Le Monde e le testate collegate ha un debito complessivo che raggiunge i 125 milioni di euro e che comprende i 25 milioni di euro di un prestito ottenuto da BNP Paribas da ripagare entro il prossimo anno.
I nomi dei possibili compratori circolano da mesi, ma al momento non c’è ancora nulla di ufficiale. Tra i probabili acquirenti, che dovrebbero sborsare almeno 60 milioni di euro per conquistare una quota di maggioranza nel gruppo editoriale, spiccano la spagnola Prisa che già controlla la testata El Pais e il Gruppo l’Espresso di Carlo de Benedetti.
Alle proposte che potrebbero provenire dall’estero si affiancano due possibili offerte francesi, spiega sempre il Times.
La prima è stata messa insieme da Claude Perdriel, il multimilionario che possiede Le Nouvel Observateur, il settimanale francese, e SFA, una società specializzata nella produzione di articoli per il bagno. La seconda è un’offerta congiunta di Pierre Bergé, già socio di Yves Saint Laurent, lo stilista di moda, Xavier Niel il proprietario del provider Internet Free, e Mathieu Pigasse, vicepresidente europeo della banca di investimenti Lazard.
Il passaggio del giornale verso una nuova proprietà, determinata ad avere maggior peso nelle scelte editoriali impensierisce non solo i giornalisti, ma anche i politici e gli uomini di affari francesi. Il timore è che Le Monde possa diventare meno libero di adesso e che i suoi giornalisti possano subire maggiori pressioni sulla gestione e la scelta dei contenuti. Un’eventualità che non piace a Van Kote, determinato a mantenere anche con i nuovi compratori l’attuale assetto del giornale: «Vogliamo creare una barriera impermeabile tra chi detiene le quote della società e il contenuto editoriale per mantenere il contratto di fiducia tra Le Monde e i suoi lettori».