La battaglia dei supercomputer
È stata diffusa la classifica delle macchine più potenti al mondo: per la prima volta la Cina è seconda
Prima di tutto facciamoci un’idea di che genere di potenza tecnologica stiamo parlando. Il supercomputer statunitense Jaguar (il giaguaro nella foto) è il più potente al mondo, e gira a una velocità di 1,75 petaflop. Ovvero: calcola in un secondo quello che un PC medio calcola in dieci ore, in un minuto quello che un PC fa in venticinque giorni, in un giorno quello che un PC fa in circa cento anni.
I supercomputer, oltre a esibire la potenza tecnologica raggiunta da una nazione, vengono usati più o meno ogni volta che se ne ha la possibilità: dalla gestione delle scorte nucleari alla progettazione di aerei militari, dalle ricerche climatiche al controllo dei satelliti spia. BBC News segnala il drastico avanzamento della Cina nella classifica dei supercomputer più veloci pubblicata durante l’International Supercomputing Conference ad Amburgo, in Germania.
Se l’anno scorso la Cina non aveva nemmeno un supercomputer tra i primi dieci più potenti al mondo, quest’anno è entrata direttamente al secondo posto per merito di Nebulae, una macchina sviluppata a Shenzhen veloce il doppio dei precedenti supercomputer cinesi. E per quanto la tecnologia mondiale avanzi in fretta, è chiaro che la Cina stia avanzando a un passo ancora più spedito. Soprattutto considerando che Dawning — l’azienda che ha costruito Nebulae — ha dichiarato di star costruendo un altro supercomputer a Tianjin, che potrebbe insidiare il primato americano di Jaguar.
Per la cronaca, l’unico computer italiano nei primi cento è quello del Cineca — il Consorzio Interuniversitario per il Calcolo Automatico dell’Italia Nord Orientale — al 70esimo posto, retrocesso di nove posizioni rispetto alla classifica precedente.