Imprenditore salda il debito e i bimbi tornano alla mensa scolastica

Le famiglie indietro con i pagamenti erano circa 40 e non potevano usufruire del servizio mensa per i figli

«Ho deciso di rilevare il debito dei genitori di Adro che non pagano la mensa scolastica». Un imprenditore della provincia di Brescia ha saldato il debito di 10mila Euro delle oltre 40 famiglie del paese indietro nei pagamenti dei pasti per i propri figli a scuola. Il sindaco (Lega Nord) della cittadina aveva deciso di precludere il servizio alle famiglie morose, escludendo così dal servizio di mensa alcuni alunni.

Attraverso una lunga lettera, pubblicata sulla stampa locale, il misterioso imprenditore ha motivato la propria scelta, affermando di avere sempre «la preoccupazione di essere come quei signori che seduti in un bel ristorante se la prendono con gli extracomunitari. Peccato che la loro Mercedes sia appena stata lavata da un albanese e il cibo cucinato da un egiziano. Dimenticavo, la mamma è a casa assistita da una signora dell’Ucraina». Nella lettera l’imprenditore rivolge poi un appello ai propri compaesani, invitandoli a ricordare le proprie radici contadine in un’area storicamente legata all’agricoltura.

L’autore della lettera e del generoso gesto non ha poi risparmiato una stoccata nei confronti della politica:

Ma dov’è il segretario del partito per cui ho votato e che si vuole chiamare Partito dell’amore? Ma dove sono i leader di quella Lega che vuole candidarsi a guidare l’Italia? Ma dove sono i consiglieri e gli assessori di Adro? Che ci diano le dichiarazioni dei redditi loro e delle loro famiglie negli ultimi dieci anni. Non vorrei che il loro reddito (o tenore di vita) venga dalle tasse del papà di uno di questi bambini che lavora in fonderia per 1.200 euro al mese (regolari).

L’imprenditore non ha infine risparmiato una stoccata nei confronti della Chiesa, chiedendosi «dove sono i miei sacerdoti? Sono forse disponibili a barattare la difesa del crocifisso con qualche etto di razzismo?».

La vicenda di Adro giunge ad alcune settimane dall’episodio del comune di Montecchio Maggiore (Vicenza), dove i figli delle famiglie che non avevano corrisposto la retta per la mensa si erano ritrovati a pasteggiare con pane e acqua. Il problema interessa solitamente le famiglie meno abbienti, che non sempre riescono a mantenersi in regola con i pagamenti per i pasti a scuola dei propri ragazzini.